Cookie Consent by Free Privacy Policy website Mondiali: 4x100 show, è doppia finale!
agosto 26, 2023 - Fidal

Mondiali: 4x100 show, è doppia finale!

Magnifiche staffette azzurre. È un’Italia che fa sognare nella 4x100 ai Mondiali di Budapest dove entrambi i quartetti conquistano la finale con risultati strepitosi. La squadra maschile con Roberto Rigali, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu sfreccia in 37.65 per vincere la batteria realizzando il miglior crono del turno: secondo tempo di sempre a livello nazionale, a quindici centesimi dal 37.50 dell’oro olimpico di Tokyo, in quel caso con Patta, Jacobs, Desalu e Tortu. Dopo dodici anni la 4x100 dell’Italia torna in una finale iridata che al maschile mancava dall’edizione del 2011. Alle spalle degli azzurri c’è il Sudafrica (37.72), nell’altra batteria vincono gli Stati Uniti in 37.67 davanti a Giamaica (37.68) e Giappone (37.71), eliminati tra gli altri i campioni mondiali in carica del Canada (decimo tempo con 38.25). Al femminile è straordinaria la 4x100 di Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Alessia Pavese che demolisce il record italiano con un clamoroso 42.14 e toglie oltre mezzo secondo al primato di 42.71 ottenuto da Dosso, Kaddari, Bongiorni e Fontana nella passata stagione ai Mondiali di Eugene. Per la terza edizione consecutiva le azzurre raggiungono la finale iridata dopo il bronzo europeo dell’anno scorso, stavolta con il quarto tempo complessivo, piazzandosi al terzo posto in batteria dietro a Stati Uniti (41.59) e Costa d’Avorio (41.90) mentre spicca anche il 41.70 della Giamaica. Appuntamento alle finali di domani, sabato, con gli uomini alle ore 21.40 e le donne alle 21.53. Nel triplo si esprime al meglio Dariya Derkach che riesce a cogliere un significativo ottavo posto con 14,36 (-0.1), primato stagionale e seconda prestazione in carriera a undici centesimi dal personale, invece chiude decima Ottavia Cestonaro a 14,05 (0.0) in una finale vinta soltanto all’ultimo salto dalla fuoriclasse venezuelana Yulimar Rojas con 15,08 (0.0). Cresce ancora Eloisa Coiro negli 800 metri in 1:59.61. È sesta in semifinale la 22enne romana che saluta la rassegna iridata ma con il proprio limite abbassato di 35 centesimi, per la sua seconda volta sotto i due minuti. Terzo oro di fila nei 200 in 19.52 (-0.2) per Noah Lyles che dopo il trionfo nei 100 fa doppietta a #Budapest. Si conferma sul mezzo giro di pista anche la giamaicana Shericka Jackson con un sontuoso 21.41 (+0.1). Nel giavellotto l’ultimo lancio a 66,73 è quello del titolo mondiale per la giapponese Haruka Kitaguchi.

PARLANO GLI AZZURRI - Roberto Rigali: “Dopo essere uscito dai blocchi con il miglior tempo di reazione della batteria, a metà curva ho perso un appoggio. Poi ho chiuso gli occhi, ho spinto al massimo e il cambio con Jacobs è uscito bene”. Marcell Jacobs: “Contento di come ho corso, man mano che gareggio trovo sempre più feeling. Oggi c’era un’energia completamente diversa: non è una gara individuale, è tutta l’Italia che corre insieme a noi e diamo il 200 per cento. Siamo a un Mondiale e riuscire ritrovare la forma proprio qui è quello che conta. Davvero felice di condividere tutto questo con loro e quando visto ho Filippo tagliare il traguardo, mi è venuta la pelle d’oca per l’emozione”. Lorenzo Patta: “Venivo da infortunio e oggi ero cupo, in pratica non ho parlato per tutto il giorno. Questo è il crono che rappresenta il nostro valore, non un tempo intorno a 38.30 come nella prima parte di stagione, e sono felice che sia arrivato al momento giusto”. Filippo Tortu: “Siamo fratelli, una famiglia. Quando entro in campo sapendo di correre anche per loro, riesco a fare qualcosa in più. Questo è quello che valevo, nei 200 non sono riuscito a tirarlo fuori. Era la prima volta che partivo a due appoggi e non tre. Negli ultimi 50 metri sentivo qualche acciacco, mi sono un po’ tenuto, ma quando ho visto che ero davanti ho quasi preferito gestire. Non mi ero accorto del sudafricano Simbine ma è un risultato che ci serve per arrivare più consapevoli domani”.

Zaynab Dosso: “C’è stata una falsa partenza, ma non mi ha disturbato più di tanto. Ognuna di noi voleva questo, spinta dalla sinergia del gruppo, e non potevamo andare piano dopo il crono degli uomini”. Dalia Kaddari: “Oggi è un altro giorno, dopo la gara di ieri nei 200 metri. La staffetta dà più energia, sono tanto felice”. Anna Bongiorni: “Alla vigilia avevamo accennato che sogniamo in grande, ora ci concentriamo per fare meglio domani. Non vediamo l’ora, vogliamo migliorare questo tempo e ad esempio, per quanto mi riguarda, se corro come nella finale europea dell’anno scorso a Monaco posso migliorare”. Alessia Pavese: “Devo rendermi conto di quello che ho fatto, ma questa è una pista che spinge da paura. Quando ho preso il testimone e ho visto che eravamo terze, non ho capito più niente e ho dato tutto. Sono carichissima, mi sento una molla”.

ITALIA 37.65 - Spettacolari le frecce azzurre. Se c’erano dubbi sulla loro condizione, la risposta arriva direttamente dal campo: davanti a tutti in batteria, con il tempo più veloce del round eliminatorio, come neanche alle Olimpiadi. La 4x100 dell’Italia a Tokyo aveva passato il turno con il quarto crono, prima del capolavoro d’oro. A #Budapest si comincia subito con una fiammata a 37.65 che riporta gli azzurri tra i maggiori favoriti per le medaglie nella finale di domani. Scende in pista un quartetto inedito, ma che dimostra tutto il suo valore: confermati nelle curve i due titolari di un mese fa nell’ottima prova (38.04) di Grosseto, con Roberto Rigali in prima e Lorenzo Patta in terza. Dopo due anni dall’apoteosi a cinque cerchi torna in staffetta il campione olimpico dei 100 metri Marcell Jacobs, nella “sua” seconda frazione, e si riprende la quarta Filippo Tortu. È il miglior modo per archiviare le delusioni della scorsa stagione, fuori dalla finale mondiale e anche da quella europea. Ecco i parziali: Rigali 10.60, Jacobs 8.81 (solo Kerley più veloce nell’altra batteria con 8.62), Patta 9.24, Tortu 9.00.

CHE RECORD - È un’emozione incontenibile al traguardo per le azzurre della 4x100 metri tra lacrime di gioia, abbracci, incredulità. Sul display c’è un crono che sembrava utopia, ma è tutto vero: 42.14 per disintegrare il record italiano, migliorato di 57 centesimi in un colpo solo. Fino a quattro anni fa non era mai scesa sotto i 43 secondi la staffetta femminile dell’Italia: prima volta ai Mondiali di Doha, 42.90 in batteria. Adesso entra nella top ten europea di sempre, al decimo posto, con un gigantesco salto di qualità per lo stesso quartetto che ha vinto il bronzo nella scorsa estate alla rassegna continentale di Monaco: Zaynab Dosso (11.48), Dalia Kaddari (10.03), Anna Bongiorni (10.65) e Alessia Pavese (9.98, secondo tempo dell’ultima frazione dietro soltanto al 9.88 di Shelly-Ann Fraser-Pryce). Ma è ancora presto per festeggiare, con una finale da correre domani.

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