Cookie Consent by Free Privacy Policy website Il momentum dello Sport italiano: se non ora, quando?
settembre 09, 2021 - stati.generali.mondo.lavoro.sport

Il momentum dello Sport italiano: se non ora, quando?

La grave crisi economica indotta dalle chiusure per la pandemia si incrocia con l’entusiasmo diffuso per il medagliere olimpico. Due fronti di natura opposta che convergono scatenando due chiamate shock degli esperti agli Stati Generali Mondo Lavoro nell’appuntamento dedicato all’economia dello #sportil ritorno di un Ministero dello #sport e la creazione di una Confindustria sportiva

Torino, 8 settembre 2021_Dalla neonata Casa delle Tecnologie Emergenti, gli #statigeneralimondolavorodellosport sono continuati mercoledì pomeriggio dedicando l’appuntamento al crucialissimo tema dell’economia dello #sport. 1%, 1,5% o 3% del Pil, non si sa lo #sport quanto pesi davvero. Difficile dirlo perché difficile perimetrare le attività economiche che rientrano nel comparto, tra negozi che vendono “anche” articoli sportivi e operatori privi di uno status professionistico con relative tutele.

Vivacemente moderato da #marcobellinazzo, veterano del giornalismo sportivo in forze al Sole 24 Ore, l’incontro apre con un’amara sintesi degli economics che inquadrano l’effetto della pandemia sul mondo dello #sport. È #giovanisacripante, direttore marketing e eSport FGCI, a tirare le somme del settore calcio, lo #sport che secondo un’analisi dell’UEFA ha un impatto sulla nostra economia superiore ai 3 miliardi di euro: il bilancio del modello di business del calco ha raddoppiato le perdite, da -400 a -800 milioni di euro, e aumentato il debito che sale a 5 miliardi di euro, purtroppo non a causa di investimenti infrastrutturali, ma per finanziare l’acquisto dei giocatori. Nella stagione 2020 si sono perse 50 mila partite, 250 mila calciatori, il 3% dei tesserati che, tra gli under 20, raggiungono quasi il 10%.


È facile immaginare la portata delle perdite del 2020 estendendo l’analisi a tutto il comparto. Il sostegno offerto da #sport e Salute con 1 miliardo di euro di aiuti pubblici destinati ai circa 200 mila collaboratori dello #sport non professionistico si associa ora al miliardo di euro del PNRR e l’augurio di chi questo mondo lo conosce e lo pratica è che, finalmente, associando gli investimenti con l’entrata in vigore nel 2023 della Riforma, si cominci davvero a guardare allo #sport come a un’industria a tutti gli effetti. Specie per tutti quegli operatori che oggi animano il dilettantismo dietro cui si cela l’impossibilità di abbracciare lo #sport come professione a tutto tondo, con redditi e tutele degne di questa definizione. Le società devono aiutarsi da sé facendo squadra. È l’opinione di #marcelvulpis, vicepresidente di Lega Pro che riunisce ben 60 club diffusi su 20 regioni proprio con l’obiettivo di unire le forze. Non è facile fare marketing associativo con 60 club, ma se si accetta l’idea di fare rete creando tutti insieme una grande piattaforma digitale si può anche attrarre più investimenti.

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