Cookie Consent by Free Privacy Policy website Legno: numeri e strategie di mercato del più antico combustibile del futuro
giugno 30, 2022 - Aiel

Legno: numeri e strategie di mercato del più antico combustibile del futuro

AIEL presenta il nuovo Rapporto statistico 2022 dedicato al settore del riscaldamento domestico e commerciale a biomasse: focus su dati e strategie

AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali, in collaborazione con Progetto Fuoco e Italia #legno #energia, presenta il nuovo Rapporto statistico 2022 “Il #legno nel riscaldamento domestico e commerciale, strumento a disposizione di operatori e decisori politici che punta a fornire una base dati solida, attendibile e aggiornata per monitorare l’evoluzione del settore dell’energia termica prodotta da biomassa: dai consumi di biocombustibili solidi all’evoluzione del parco installato.

La crisi energetica e l’impennata dei prezzi hanno infatti reso ancora più evidente la necessità di monitorare con attenzione il mercato delle biomasse legnose, che, messo nelle giuste condizioni, può fornire un contributo fondamentale in un’ottica di diversificazione degli approvvigionamenti e di riduzione della dipendenza energetica italiana da altri Paesi, contrastando il caro #energia e promuovendo al contempo lo sviluppo locale e la transizione energetica.

Il #report statistico, realizzato dal team di #Aiel formato da Diego Rossi, Valter Francescato, Giulia Rudello e coordinato dalla direttrice Annalisa Paniz, è stato presentato ai soci giovedì 30 giugno a Padova nel corso di un evento in cui l’analisi dei dati ha fornito la base di discussione per un dibattito a tutto tondo sulle possibili strategie da mettere in atto per governare i futuri sviluppi del mercato.

L’energia termica prodotta da biomassa risulta la prima rinnovabile in Italia, arrivando al 35% di tutte le rinnovabili, con un consumo di 7,53 Mtep nel 2020. Un contributo fondamentale per raggiungere gli obiettivi in termini di quota di energie rinnovabili al 2020 che sarà necessariamente uno dei pilastri delle politiche energetiche che puntano alla decarbonizzazione nel 2050.

Secondo il recente #report statistico dell’Istat, le biomasse alimentano complessivamente circa il 15% dei sistemi prevalenti di riscaldamento (14,5% nel 2013) e il 5,5% dei sistemi di produzione di acqua calda. Il metano di origine fossile rimane quindi ancora la fonte di alimentazione più utilizzata negli impianti di riscaldamento (81,9%): c’è ancora molta strada da fare, per arrivare ad un’effettiva decarbonizzazione del settore del riscaldamento. Si conferma inoltre la debolezza del sistema energetico nazionale, troppo dipendente dagli approvvigionamenti esteri di gas.

In questo scenario, il parco di apparecchi a biomassa legnosa installato nel settore residenziale ha comunque registrato tra il 2009 ed il 2021 l’avvio di un processo di riposizionamento, rispetto alla tipologia dell’installato e del biocombustibile utilizzato.

Secondo il #report di #Aiel, gli apparecchi più presenti sono quelli alimentati a legna da ardere, il 75,8%, seguiti dagli apparecchi alimentati a pellet al 24,0%, mentre gli apparecchi a cippato sono circa lo 0,2% degli apparecchi installati. L’andamento delle vendite nel periodo 2009-2021 è stato trainato dagli apparecchi alimentati a pellet ed in particolare dalle stufe a pellet. In questo periodo le stufe a pellet hanno rappresentato il 59% delle vendite, seguite dalle stufe alimentate a legna che rappresentano il 14% delle vendite nel periodo di riferimento. Il turn over tecnologico ha ridotto in particolare la presenza di apparecchi poco efficienti come i camini aperti, che dal 42% sono passati a rappresentare circa il 34% del parco installato nel 2021, generando tra il 2009 e il 2021 appena l’1,3% delle vendite. Un andamento opposto è stato seguito dalle stufe a pellet, apparecchi automatici con tecnica di combustione evoluta, che sono passate dal 6% al 21% degli apparecchi installati, realizzando un incremento di 16 punti percentuali in 12 anni.

Malgrado i progressi sul fronte tecnologico, circa il 66% degli apparecchi del parco installato ha un’età superiore ai 10 anni – ha spiegato nel suo intervento #diegorossi, Responsabile Area Tecnologica e Progettazione di #Aiel –. Questo dato indica che il turn over, che finora ha comunque già determinato un certo “ringiovanimento” del parco installato, deve ancora interessare oltre la metà degli apparecchi e va quindi ulteriormente promosso e stimolato per produrre risultati ancora più apprezzabili sul fronte delle emissioni”.

Sul fronte del consumo di biocombustibili solidi in Italia per il riscaldamento residenziale e commerciale, i dati del #report statistico attestano un consumo stabile tra le 15 e le 20 milioni di tonnellate, evidenziando una tendenza verso la graduale sostituzione della legna da ardere con il pellet. Tra il 2010 ed il 2021 la legna da ardere è passata dal rappresentare l’84% dei consumi al 71%. La riduzione che ha colpito i consumi di legna da ardere in questi 12 anni è del 32% (-5,3 Mt). Il pellet viceversa è passato dall’8% dei consumi nel 2010 al 21% nel 2021: un aumento percentuale del 121% (+1,8 Mt).

Questo #report statistico – conclude #annalisapanizmette in luce alcune evidenze. La prima è che siamo di fronte ad una diminuzione della consistenza del parco installato in Italia, anche se è positivo il fatto che ci sia un riposizionamento verso tecnologie più efficienti e pulite. La seconda è che bisogna accelerare il processo di turn-over tecnologico. Le potenzialità sono enormi: secondo le nostre stime, l’energia rinnovabile da biomassa legnosa potrebbe, da sola, sostituire 9 miliardi di m3 di metano, vale a dire quasi un quarto delle forniture di gas proveniente dalla Russia”.

Grazie a tutto lo staff per aver creato le condizioni per un confronto tra i soci della nostra Associazione e le tante anime della nostra filiera che sia basato su dati solidi e aggiornati – ha concluso il Presidente di #Aiel #domenicobrugnoni –. Gli aspetti che abbiamo toccato oggi e le informazioni che abbiamo condiviso sono il primo passo per elaborare una strategia vincente che ci consenta di valorizzare al meglio il contributo energetico delle biomasse legnose e recuperare il tempo perso per oltre trent’anni in materia di pianificazione energetica e politiche forestali”.